C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé. Io credo di aver già scelto. Mi sono salvata da sola
La violenza contro le donne non è una giornata, non è una ricorrenza, una festa nazionale. Si sbaglia sempre a definire i fenomeni sociali, solo per farlo diventare popolari e mediatici. La violenza è un modo di essere, un sentimento, un comportamento proprio di una percentuale, oggi, sempre più elevata, della popolazione maschile mondiale. Il problema non sono le vittime, sono i carnefici. Il problema è nella psicologia, nella personalità, nella testa e nel fisico di quegli uomini che, non possedendo altro che un pendolo floscio, pensano di poterlo usare a proprio piacimento. Nel retaggio storico dell’idea di forza dell’uomo, pensano che, solo perché la natura è fatta di un rettangolo da inserire in un tondo e non viceversa, la decisione, la violenza e la scelta spetti solo al rettangolo. Beh l’errore è grave, è grave ancora oggi negli anni 2000, perché questo sentire sociale è predominante e condiviso.
Ancora oggi una donna sola in strada, da piccola, da ragazza, da adulta e da anziana è vista con occhio diverso rispetto ad un uomo. Ma un uomo lo sa cosa vuol dire uscire di casa ogni giorno e sapere di avere ogni istante gli occhi addosso? Saprebbe conviverci come una donna? Sicuramente no, troppo impegnato a ostentare la propria forza e virilità che, come tutte le chiacchiere, fa solo parte di chi sostanza non è e non ne ha.
Tutti questi ciarloni che oggi si riempiono la bocca con belle parole e grandi frasi contro la violenza, sono gli stessi che, di qualunque classe sociale, nazionalità e cultura, fissano il culo di ogni donna che passa, che pensano Troia di una donna con una minigonna.
La mentalità della violenza è insita nella società, è così talmente radicata ancora oggi che, solo per il fatto che naturalmente la donna partorisce, lei possa e debba fare solo quello. Purtroppo per voi non è così, questo è il pensiero degli uomini che, non potendo fare ciò che solo le donne sono in grado, si sono illusi di poter fare solo loro tutto il resto e non accettano l’eguaglianza.
Le violenze sulle donne, fisiche, morali e psicologiche sono solo il frutto della frustrazione di uomini che, nella società odierna, curati dalle mammine stupide e da genitori incapaci di crescerlo, li hanno resi INCAPACI DI ACCETTARE UN NO, incapaci di interiorizzare un rifiuto, incapaci di gestire il dolore.
Certo è vero che purtroppo ancora oggi ci sono tantissime donne che si sottomettono, che si sentono inferiori, che pensano di essere oggetti, colf o serve di uomini. Finché le donne stesse non percepiranno il proprio ruolo, la violenza sarà sempre presente e finché gli uomini non si evolveranno, beh dubito che accada dopo 2017 anni, la violenza ci sarà.
Nonostante tutto, oggi, una donna deve sempre guardarsi alle spalle, non può tornare a casa da sola, non è davvero libera di vivere e questo va ricordato ogni giorno e non soltanto nella giornata contro la violenza.
Lo sai che una ferita si chiude e dentro non si vede
Che cosa ti aspettavi da grande, non è tardi per ricominciare
E scegli una strada diversa e ricorda che l’amore non è violenza
Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire
Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l’amore non ti spara in faccia mai
Figlio mio ricorda bene che
La vita che avrai
Non sarà mai distante dell’amore che dai
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire